(Il Gazzettino, 2 dicembre)
Il diesse Rugo “Ingenuità pagate a caro prezzo dopo 35’ di ottima pallacanestro”. Bernardi “Sconfitti ma rafforzati nella convinzione di essere una grande squadra”.
L’Antenore Energia Virtus scende dalla vetta del girone B di serie B. La formazione di Daniele Rubini, infatti, è uscita sconfitta sabato sera per 66-64 nel derby veneto di vertice disputato a San Vendemiano: i padroni di casa della Rucker Sanve, così, guardano ora tutti dall’alto.
La gara, disputata davanti una gran cornice di pubblico (nonostante la società trevigiana avesse deciso di trasmetterla in diretta sul proprio canale youtube, chapeau!), magari non è stata bellissima da un punto di vista tecnico e condita da tanti errori (valga su tutti, la percentuale ai liberi di entrambe le squadre: 63 e 50 per cento). Però è stata davvero molto intensa, riservando non poche emozioni.
ANDATURA NEROVERDE
I neroverdi hanno di che rammaricarsi: avendo fatto più a lungo l’andatura; e non essendo riusciti a capitalizzare il loro massimo vantaggio, toccato sul +12 ad inizio ripresa (40-28 al 23′, tripla di capitan Schiavon). La Virtus, che ha chiuso con tre giocatori in doppia cifra (Morgillo 16 punti con 6/8 dal campo e 4/7 ai liberi, il solito Ferrari da doppia doppia con 13 punti e 10 rimbalzi, Piazza 12), proprio nel suo momento migliore subiva la rimonta dei padroni di casa: lanciata definitivamente dall’incredibile tripla di Tassinari sulla sirena del terzo quarto (e peraltro contestata dalla dirigenza neroverde).
CI PROVA MORGILLO
L’Antenore Energia, riprendeva un discreto margine pure in avvio di ultima frazione (+8, cinque punti consecutivi di Morgillo); ma non è bastato. Disputata in un’autentica bolgia, infatti, la frazione vedeva la Rucker riportarsi a -3 con Vedovato e poi sorpassare con la tripla di Preti. I locali conducevano di uno (65-64) anche a 30 dal termine: Piazza si prendeva, forse in modo affrettato, la scelta del tiro da tre fallendolo; ed il solito Tassinari fissava il risultato dalla lunetta (1 su 2) prima del disperato e vano tentativo di De Nicolao.
ERRORI BANALI
«Abbiamo fatto una grande pallacanestro per 35′ – commenta il direttore sportivo Roberto Rugo – poi abbiamo pagato a caro prezzo alcune nostre ingenuità ed errori banali nelle scelte. Diamo merito a Sanve della vittoria, anche se calcisticamente sarebbe probabilmente stato più giusto un pareggio. Usciamo a testa alta da un palazzetto dove in pochi faranno punti: sereni e consapevoli che abbiamo ancora margini di miglioramento e che questa sconfitta sarà una lezione che ci farà crescere. Abbiamo peccato di presunzione sul +12? Non credo, ci è mancata più che altro un po’ di determinazione nel chiuderla quando ne abbiamo avuto la possibilità».
«Usciamo sconfitti da una grande battaglia, continuiamo a lavorare gli fa eco il vicepresidente Nicola Bernardi -: Sanve la rincontreremo, il campionato è lunghissimo ed anche la corsa per le finali di Coppa Italia (si qualificano le prime due di ognuno dei quattro gironi al termine dell’andata, ndr) non è per nulla definita. Usciamo sconfitti ma con la convinzione rafforzata di essere una grande squadra. Abbiamo avuto in mano l’inerzia della partita fino ai minuti finali. Sapevamo che se si concede loro l’occasione per esaltarsi diventano esplosivi: in casa avevano già ripreso partite in salita contro Vigevano, Cremona e anche Lecco. Quel tiro sulla (o dopo?) sirena del terzo tempo, segnato dalla metà campo, purtroppo è stato l’innesto al loro entusiasmo. Nonostante tutto la nostra squadra non ha mai perso la testa e anche quando loro hanno iniziato a volare centrando canestri impossibili, sostenuti dal calore del catino di casa, abbiamo tenuto la testa sulla partita e alla fine abbiamo avuto l’occasione del tiro per vincerla».
Giovanni Pellecchia