Patròn Bernardi compie 80 anni
«Con 800 ragazzi nel vivaio facciamo un servizio sociale»
Tre giorni dopo la partita, mercoledì 5 ottobre, il patron festeggerà 80 anni, 25 dei quali trascorsi alla presidenza della Virtus. La storia virtussina comincia e continua con Bernardi, che ha intrapreso la sua avventura in neroverde nel lontano 1982 nelle vesti di general manager, prima di assurgere alla poltrona presidenziale a inizio anni ’90. «Compio gli anni qualche giorno dopo Berlusconi, abbiamo la stessa età, peccato non avere anche gli stessi “schei”…: a quest’ora saremmo in Serie A», scherza Bernardi, che nel tempo libero (ora un po’ meno) si diletta a dipingere, memore della passione di famiglia ereditata dalla compianta sorella Paola.
Presidente, ma possiamo ancora definirla tale? «Assolutamente, rimango presidente della Virtus, ma il mio compito è ora più indirizzato a cercare sponsor per far fronte alla gestione societaria. Della parte organizzativa si occupano mio figlio Nicola, il diesse Massimo Caiolo e il dirigente Roberto Rugo. È stata una decisione che abbiamo preso con l’obiettivo di dare continuità al progetto Virtus».
Con un anno d’esperienza nella categoria, la Broetto sembra possieda le carte in regola per togliersi qualche soddisfazione. Il mercato poi ha portato in dote un nuovo pivot: lo stesso ruolo che aveva lei quando negli anni ’50 giocava con il Padova Sport in B, all’epoca seconda serie nazionale. «Lo ammetto: i centri, soprattutto quelli di stazza, sono sempre stati il mio pallino. Ma l’acquisto di un pivot come Claudio Nobile, dotato di grande visione di gioco, è stato qualcosa di meraviglioso. Vogliamo fare bella figura con la prima squadra valorizzando però anche i giovani del nostro vivaio. Obiettivi? Basterebbe ripetere l’ultima annata e arrivare ai playoff, ma mantenendo la costanza di rendimento nel corso del campionato. Poi, però, dobbiamo guardare anche il portafoglio. Se abbiamo mantenuto lo stesso budget, dobbiamo ringraziare l’ingegner Carlo Broetto, che è il nostro main sponsor da 15 anni. Oltre alla Broetto Costruzioni possiamo contare su tanti amici come la famiglia Pirlo, che proprio nei giorni scorsi sono andato a trovare a Brescia. È un momento difficile a livello economico, ma grazie a queste e altre persone, che ci sostengono, riusciamo a far quadrare i conti. Purtroppo le quote d’iscrizione del settore giovanile e del minibasket non bastano a coprire tutte le spese».
A proposito di giovani, quanti atleti giocano nel vivaio neroverde? «Abbiamo 800 ragazzi tesserati. Tengo a precisare che svolgiamo un servizio sociale per le famiglie: leviamo i giovani dalle strade, evitando vadano a rave party o entrino in brutte compagnie. Abbiamo ricevuto un elogio anche da parte di don Umberto Sordo, parroco del Duomo, che spesso ci dà una mano: siamo orgogliosi di essere virtussini».